sabato 30 aprile 2011

Teneri coniglietti

Per la tappa di aprile del sal colori ho scelto questi teneri coniglietti per festeggiare la Pasqua.
Schema di Alexandrina di Matryoskabiscornue.
Aida 55 bianca DMC
Matassina color variation 4180.
Foto: orribile. Ho scelto un colore troppo chiaro per il ricamo, questa era la meno orrenda tra le miliardi di foto che ho fatto.

domenica 24 aprile 2011

Tanti auguri!


Tanti auguri di buona Pasqua a tutte le crocettine (e non) che passano di qua.

martedì 19 aprile 2011

Il Santuario della Verna

Nel crudo sasso intra Tevero e Arno
da Cristo prese l'ultimo sigillo,
che le sue membra du'anni portarno.
(Paradeiso XI, 106-108)
 "Il monte della Verna entra nella storia dei grandi luoghi santi del mondo grazie ad un incontro carico di umanità, di cortesia e di comunione spirituale.
Nella primavera del 1213 Francesco d'Assisi insieme a frate Leone stava attraversando la regione del Montefeltro quando sentì di una festa presso il castello di S. Leo.
Era l'occasione di incontrare gente, di parlare loro del Vangelo, dell'amore.

 Salì al castello, montò su di un muretto e lanciò il tema della sua canzone d'amore: tanto è quel bene ch'io aspetto, che ogni pena m'è diletto.
Le sue parole furono così vibranti che gli occhi e la mente di tutti erano come rapiti da lui.
Tra gli ascoltatori c'era il Conte di Chiusi in Casentino, Orlando Catalani. Via via che lo ascoltava, sentiva crescere in sè il bisogno di parlare con Francesco.
L'incontro fu intenso, il Conte trovò luce nelle parole dell'uomo di Dio, ma il colloquio gli fece intuire anche qualche riflesso dell'anima di Francesco. Volle perciò fargli un'offerta che gli pareva adatta al suo voler essere tutto di Dio e alla sua ricerca di solitudine: Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Vernia, lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente o a chi desidera fare vita solitaria. S'egli ti piacesse, volentieri lo ti donerei a te e a' tuoi compagni per salute dell'anima mia.
L'offerta piacque a Francesco. Poco dopo mandò due compagni a vedere e, avuto conferma che quanto diceva il Conte corrispondeva  a verità, accettò il monte con grande gioia."

 Ed è su questo monte che sorge il bellissimo Santuario della Verna che, con la mia famiglia ho visitato rientrando a casa da Arezzo.
"Sul monte della Verna San Francesco riceverà le stimmate (1224).
Per due anni cercò di nascondere i segni del prodiigio. Solo pochi intimi ne  vennero a conoscenza prima della morte (3/4 ottobre).
La Verna, abitata, amata e custodita dai figli di Frate Francesco, nasce e affonda le sue radici in questo evento storico e misterioso".

In questa grotta, sulla nuda pietra, San Francesco concedeva al proprio corpo un pò di riposo.


Questo invece è il corridoio delle stimmate. E' un lungo porticato che ogni giorno viene percorso dai frati in processione e che porta alla cappella sorta nel luogo dove San Francesco ha ricevuto le stimmate.

E questa è la preghiera di San Francesco che amo di più dopo lo splendido Cantico delle creature.
Purtroppo non posso mostrarvi tutte le foto che ho scattato in questo posto meraviglioso. Il post diventerebbe troppo lungo.
Il Santuario, le cappelle, i vari edifici traboccano di opere d'arte bellissime, ma l'opera più bella in assoluto resta il messaggio di San Francesco.
E' un messaggio che spesso mi è di conforto e che mi aiuta in quei momenti in cui sembra che vada tutto storto.
Se vi capita di passare in queste zone fermatevi al santuario. Ne uscirete diversi.

Tutte le notizie riportate sono state ricavate dalla guida santuario della Verna di Rodolfo Cetoloni, Pazzini Stampatore Editore (RN).

sabato 16 aprile 2011

Arezzo

                                        
Con famiglia al seguito ho gironzolato per tre giorni per Arezzo.
E' una città accogliente, con poco traffico (almeno per me che abito vicino a Milano e dove impiego più di venti minuti in macchina per fare 7 Km).
Vi mostro volentieri alcune foto dei luoghi che abbiamo visitato.
La foto sopra mostra la splendida Basilica di San Francesco dove si possono ammirare gli affreschi di Piero della Francesca dedicati alla "Leggenda della Vera Croce".


Questa invece è la casa del poeta Francesco Petrarca dove la tradizione vuole che il poeta sia nato il 20 luglio 1304.


La spendida Piazza Grande, dove due volte all'anno viene rappresentata La Giostra del Saracino, una rievocazione storica delle scorrerie dei Saraceni, che arrivarono anche ad Arezzo.Vi partecipano i quartieri cittadini con i loro colori caratteristici. E' preceduto da un variopinto corteo composto da oltre 300 figuranti e da esibizioni di sbandieratori. I cavalieri dei quattro quartieri cittadini si lanciano al galoppo contro un pupazzo armato che rappresenta "Buratto, re delle Indie". Vince chi accumula più punti centrando lo scudo del fantoccio senza a sua volta essere colpito.


La bellissima Pieve di Santa Maria con il suo campanile detto "delle cento buche"
per la regolare struttura a bifore abbinate su 5 piani. Al suo interno si può ammirare un grande Polittico (Madonna con il Bambino e santi, Annunciazione, Assunta e 12 santi) del Lorenzetti e il Busto-reliquario di S. Donato, in argento dorato, opera dei maestri orafi aretini.


L'Anfiteatro romano, su cui è impostato il Museo Archeologico "Mecenate". Strutturato su 20 sale, conserva pezzi provenienti da collezioni private insieme a reperti archeologici rinvenuti all'interno del perimetro urbano di Arezzo, nel territorio aretino e in aree diverse.


Palazzo Pretorio, la cui facciata è ricoperta da numerosi stemmi in pietra di podestà e commissari fiorentini.
All'interno ospita la ricca biblioteca cittadina, con preziosi manoscritti, codici miniati e incunaboli.


Il bellissimo Duomo con la sua ampia scalinata, dove si può ammirare la Maddalena di Piero della Ffrancesca.
Molto bella è la cappella della Madonna del Conforto.


Sull'altare maggiore della chiesa di San Domenico invece si può ammirare il Crocifisso, una grandiosa opera di Cimabue.

Tutte le notizie riportate sono state ricavate dalla guida della Toscana del Touring Club Italiano (serie "Guide d'Italia") e dalla guida Low Cost "Toscana" della Giunti.

mercoledì 13 aprile 2011

Il castello di Valenzano parte II

                                             

Il Castello di Valenzano è situato in prossimità della strada che da Calbenzano porta a Poggio d'Acona.
Il primo nucleo sorse nel tardo periodo della dominazione Longobarda, tra la fine del IX e l'inizio del X secolo come torre di vedetta.
Attualmente ospita un elegante ristorante dove, a mio avviso, si mangia benissimo, e un'accogliente Residenza d'epoca.


Questa che potete vedere è la scalinata che porta ad un terrazzino.
Dal terrazzino si accede attraverso una porta ad un piccolo salottino.
Dal salottino partono le scalinate per raggiungere il piano dove ci sono le spendide camere da letto.



 Questa era la splendida vista che si poteva ammirare dalla finestra della nostra camera da letto.

 Attraverso una porticina del salottino si poteva accedere ad un piccolo chiostro dove si poteva ammirare una piccola chiesetta consacrata che viene utilizzata per matrimoni e battesimi.


A domani.

martedì 12 aprile 2011

Il castello di Valenzano

Ho passato quattro giorni fantastici ad Arezzo ospite di una residenza d'epoca, il castello di Valenzano.
Questo splendido camino si trova in un'anticamera che porta alla nostra stanza dove....
dove abbiamo dormito in uno splendido letto a baldacchino. Sembrava di essere in una fiaba.
Di notte c'era un silenzio e una pace indescrivibile e si poteva ammirare un cielo stellato come non se ne vedono in città.
Questa splendida stufa ci riportava ad altri tempi.




E questa magnifica slitta piena di bellissimi fiori colorati mi faceva venire in mente i libri di Jane Austen o di L.M.Alcott. Secondo me, qualche volta,hanno utilizzato slitte simili per spostarsi nei loro villaggi durante le tormente di neve, altro che 4x4!

Per altre immagini di questo posto fantastico ci vediamo domani.

lunedì 4 aprile 2011

Piccole donne crescono


Attenzione, non mi riferisco al libro della mitica Alcott, ma alla mia principessa.

I suoi piedini stanno crescendo e le sacchette che avevo preparato per la sua nascita e per la scuola dell 'infanzia sono diventate piccoline, così le ho ricamato questa.

Purtroppo il ricamo è tutto storto perchè, solo dopo averla acquistata, mi sono accorta che la tela Aida dell'inserto era una vera schifezza.

Speriamo che la possa utilizzare per almeno un paio di anni e che non sia come il fratello che cambia numero di scarpe ogni 6 mesi!

Un incontro speciale.

Sabato 22 gennaio, insieme  a delle amiche ho partecipato ad una pizzata molto particolare. Il gruppo delle crocettine del Triveneto festeg...